I 30 lavori più richiesti nel 2020
Le nuove esigenze del mercato del lavoro, radicalmente mutate rispetto al periodo pre-pandemico, hanno portato alla ribalta nuove e vecchie professioni. E un terzo delle figure ricercate è difficile da trovare, per assenza di competenze o di esperienza.
È quello che emerge da uno studio di Assolavoro, che a inizio novembre 2020 ha analizzato le offerte di lavoro su due portali, Linkedin e Trovit, e i dati di Assolavoro Datalab.
Ecco la top ten delle figure a elevata qualifica più richieste:
- Infermieri qualificati
- Tecnici di laboratorio/Specialisti sanitari
- Medici
- Software Engineer e Java Software Engineer
- Analisti software
- Sistemisti/Tecnici di rete
- Onsite Manager
- Responsabili vendite
- Specialisti commerciali/Analista vendite
- Tecnici commerciali esteri/Export Manager
Ai primi posti troviamo gli specialisti delle professioni sanitarie, seguiti a ruota dagli specialisti del settore informatico – con il boom del telelavoro, la richiesta tecnologica ha subito un’ulteriore accelerazione.

Per quanto riguarda le professioni a media qualifica, queste sono le dieci più richieste:
- Operatori socio-sanitari
- Specialisti amministrativi
- Contabili
- Specialisti del credito
- Responsabili di negozio
- Consulenti di vendita
- Badanti
- Supporto/Assistenza clienti
- Operatori call center
- Addetti help desk
E ancora, tra le 10 professioni più richieste tra gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine ci sono:
- Addetti Stampaggio/Presse/Lavorazione lamiera
- Operai Saldatori
- Operai Tornitori
- Addetti Macchine CNC
- Tagliatori/Cucitori
- Addetti Tintoria/Stireria
- Verniciatori settore mobili
- Carpentieri
- Muratori
- Autisti/Corrieri

Chi ha fronteggiato meglio la crisi?
Tra i lavoratori, hanno tenuto meglio quelli che possiedono un titolo di studio più elevato e una maggiore professionalizzazione. Inoltre, la maggior parte degli occupati sono localizzati nel Nord Ovest e Nord Est. Tra questi, vi è una netta prevalenza femminile attestata al 60,7% rispetto a quella maschile (39,3%) e un maggior impiego di giovani dai 18 ai 34 anni, rispetto agli over 35.
Tra le aziende, le medie e grandi sono riuscite ad affrontare la crisi a testa alta, mentre le più piccole ne hanno risentito maggiormente.
Infine, quanto ai settori, i 374mila occupati in somministrazione del secondo trimestre del 2020 lavorano prevalentemente nei servizi, nell’industria e nell’edilizia. Nel dettaglio, vanno forte il settore farmaceutico, servizi digitali (es. sistemi di videoconferenze) e servizi alla persona (colf, badanti).